Le Parafilie Sessuali

Nell’ambito della consulenza e del supporto offerti nella sfera delle relazioni e dei comportamenti sessuali, l’attenzione della dott.ssa Morrone verso le parafilie è particolarmente accentuata.

Cosa sono le parafilie sessuali e come si manifestano?

Le parafilie, nella definizione data dai principali manuali e dalla letteratura scientifica, sono – come suggerisce il termine – un surrogato delle normali dinamiche sessuali, che generano eccitazione o desiderio di relazionarsi. Un fenomeno di deviazione, contrassegnato dalla rappresentazione dell’oggetto o dalla deformazione dell’atto sessuale, che sostituisce in tutto o in parte la normale pratica dell’attività sessuale e che influisce in maniera sostanziale nel processo della ricompensa e della gratificazione, che sta dietro la ricerca del piacere. Quasi sempre le parafilie sessuali sono connotate da comportamenti abnormi e anomali, di cui la vittima o autore non è del tutto conscio e che si ripetono secondo uno schema esclusivo, particolare, denotato da comportamenti compulsivi e dipendenti.

Il tratto perversivo-compulsivo tende ad attestarsi nel tempo, se il livello di piacere e soddisfazione dell’individuo raggiunge, per così dire, un punto di equilibrio. In questo caso il paziente condurrà una vita normale e la manifestazione della perversione rimane molto latente a chi lo circonda. Spesso a scoprirla sono proprio le persone che stanno molto vicine, che vivono la quotidianità col soggetto e che hanno possibilità di addentrarsi nella sua intimità. Perché la perversione sia considerata “parafilia” è necessario che vi si riconosca un elemento di continuità, di dipendenza dal comportamento e di esclusività rispetto ad altre forme di piacere, quelle normali. In buona sostanza, un perverso patologico, per esempio un esibizionista, raramente trova soddisfazione sessuale nel rapporto normale, ma solo in quello patologico, che ricerca come unico veicolo. Le parafilie quindi si manifestano nella sfera privata come ricorrenti, intense (DSM-IV-TR) e coinvolgono l’utilizzo di oggetti, particolari comportamenti ripetitivi, rituali e schemi che denotano inoltre un deficit di socialità, che isola l’individuo da un contesto di sviluppo normale della propria personalità e delle proprie relazioni sociali. Le interazioni sono ridotte al minimo e lo stato di insoddisfazione al di fuori della parafilia, influenza pesantemente ogni rapporto e l’ambito lavorativo.

Quali sono le parafilie principali

Esibizionismo – tutti abbiamo in mente la classica immagine da fumetto o da cinema, del vecchio pervertito in impermeabile, che mostra i propri genitali nel parco, ad ignare persone. Tuttavia è una forma molto grave di parafilia, perché inficia notevolmente le interazioni sociali, esponendo il soggetto colpito a una vera e propria gogna sociale. Spesso porta a comportamenti reclusivi, che si concludono in gravi forme depressive e in fobia sociale.

Feticismo – una forma di soddisfazione del piacere legata a un particolare oggetto o parti del corpo, che non rientrano nella normale forma di eccitazione sessuale. Questi oggetti surrogano le normali fonti del piacere (un bel corpo, un profumo attraente, un bel viso, il contatto fisico et cet.) e diventano determinanti per esso. Anche questa forma di perversione porta a gravi problemi relazionali, perché diventa imperativa nel rapporto con il partner, quasi mai consenziente o abituato a forme di deviazione così bizzarre.

Frotteurismo – il termine dal francese descrive il bisogno o l’urgenza di toccare, senza consenso, le altre persone, palpeggiandone le parti intime o con le proprie parti intime. Le cronache spesso parlano di questi fenomeni, che accadono in luoghi affollati, come i mezzi pubblici. Il soggetto alimenta giorno dopo giorno la propria perversione, rendendosi completamente dipendente da essa e vivendo in funzione di essa.

Pedofilia – tra le forme più gravi e conosciute di perversione sessuale, sicuramente quella col più alto connotato di repressione morale, giustificato dal motivo che il soggetto ha attrazione sessuale per minori in età prepuberale o appena superata. Questo tipo di parafilia è la più difficile da affrontare per la sfera emotiva che l’avvolge e perché condiziona la vita di soggetti più deboli (le vittime). Il discredito sociale verso i pedofili si accompagna a delle sanzioni penali dure, che compromettono anche il reinserimento sociale.

Masochismo – forma di deviazione sessuale caratterizzata dalla necessità di provare dolore fisico, anche sotto forma di vera e propria umiliazione, che porta a distorcere ogni tipo di relazione affettiva, basata sulle normali effusioni, che in genere non comportano alcuna forma di dolore, e che anzi sono basate a 360° da varie forme di piacere.

Sadismo – al contrario del masochismo, il dolore fisico e l’umiliazione, sono rivolte verso il / la partner. Considerata la dinamica del rapporto sessuale, quasi sempre sadismo e masochismo vanno insieme e non sono poche le persone che ricercano in circoli ristretti, queste possibilità di piacere. Tuttavia, esse rappresentano un grave ostacolo al raggiungimento di una normale interazione affettiva, perché non è assolutamente detto che la persona con la quale si vuole avere una relazione erotico-sentimentale, abbia lo stesso tipo di perversione.

Travestimento – è una forma di feticismo molto particolare che il soggetto mette in atto indossando abiti appartenenti all’altro sesso. Un uomo che si traveste da donna ed esce la sera, spesso per cercare partner occasionali, dello stesso sesso. Oppure semplicemente si traveste in casa, truccandosi completamente, guardandosi allo specchio e infine rimettendosi in ordine, come se nulla fosse successo. Analogo comportamento di stampo opposto della donna che si traveste da uomo. I soggetti provano eccitazione e piacere sessuale da questa pratica, che può risultare lesiva della propria reputazione e che mina alle radici le interazioni sociali, perché evade di non poco il concetto di normalità che ci attendiamo in ogni relazione.

Voyeurismo – come suggerisce il termine questo tipo di perversione porta le persone affette a spiare costantemente le altre, spesso nude o in atteggiamenti intimi. Nella terminologia volgare il termine è “guardone”, ma al di là di questo rappresenta un grosso problema, perché questa spasmodica ricerca del piacere porta a conseguenze poco piacevoli, con logiche condanne penali.

Dalle forme di parafilia, vanno eliminati sicuramente quei comportamenti transitori, eccezionali, che non costituiscono un atto continuativo e surrogato del piacere. Se una coppia acconsente a farsi guardare mentre è in atteggiamento intimi o compie un atto sessuale, non sconfina nella parafilia, a meno che questo genere di perversione momentanea (anche di chi assiste ovviamente) non sostituisca del tutto il piacere provato dal rapporto normale.

Altre forme di parafilia meno note, che comunque rientrano genericamente nell’ambito dei disordini sessuali sono: la zoofilia, cioè il desiderio di avere rapporti sessuali con animali di altre specie o utilizzarli durante il rapporto; pissing e urofilia, usare l’urina come mezzo di soddisfazione sessuale; telefonate oscene (scatologia telefonica) ed eccitazione da interazione a distanza, come webcam e chat erotiche; pluralismo, cioè la partecipazione esclusiva a sesso di gruppo; necrofilia, sesso riguardante i cadaveri; coprofilia, utilizzo delle feci; acrotomofilia, attività sessuale con portatori di handicap pesanti riguardanti gli arti. Anche in questo caso, benché siano forme sicuramente meno diffuse e più bizzarre delle altre perversioni sopra citate, conta l’elemento di continuità, dipendenza, esclusività.